martedì 20 novembre 2007

Dignità del Paese o avvocati dell'ideologia?



L'articolo 52 della legge finanziaria 2008 appena licenziata dal Senato, recita, tra l'altro: “...Per incrementare l'assegno di dottorato di ricerca il fondo ordinario è aumentato di 40 milioni di euro l'anno dal 2008 al 2010. ”. Alcune prime stime provvisorie parlano di un possibile futuro stipendio per un dottorando di circa 1100-1200 euro mensili. Ovverosia, uno stipendio allineato a quanto pagato da altri grandi Paesi europei per i propri studenti.
L'emendamento è stato proposto dal professore Valditara, senatore nelle file di Alleanza Nazionale, ed è stato approvato contro il parere negativo del relatore di maggioranza, ma con i voti favorevoli di alcuni indipendenti, come Rossi, Turigliatto, Fisichella. E con il voto contrario, ma apparentemente “sofferto” di esponenti della maggioranza.

Quando mi interrogo sul senso della politica, e delle scelte che quest'ultima comporta, oramai da molto tempo faccio fatica ad etichettare come “di destra” o “di sinistra” alcuni provvedimenti. Cerco, per quanto possibile, di giudicarli singolarmente lontani da schemi precostituiti, che hanno spesso la tendenza a distorcere la visione sino a far apparire le cose per ciò che non sono.
In particolare, vi sono alcune questioni che non hanno nulla a che vedere con gli schieramenti politici, ma che credo attengano soltanto alla dignità di un Paese, e che siano indicatori di un certo grado di civiltà del Paese stesso.

E' vero che da quando la nostra Repubblica esiste l'approvazione della legge finanziaria ha sempre rappresentato uno tra i momenti più aspri dello scontro politico. E' anche vero che tale asprezza fa si che in maniera provocatoria siano presentati, tra l'altro, emendamenti con il solo scopo di sottolineare le possibili divisioni della maggioranza; cosa quest'ultima ancora più vera nell'attuale situazione politica. Ciò nonostante, ritengo che la considerazione, l'attenzione che un Paese riesce a mostrare per i futuri ricercatori, e quindi il modo in cui questi ultimi sono messi nelle condizioni di lavorare dignitosamente, sia uno di quei piccoli segni che permettono di giudicare, come detto sopra, il livello di civiltà di una Nazione e che percezione abbia quest'ultima del proprio futuro e come intenda affrontarlo.

Trovo che quella parte politica generalmente definita di “centro-sinistra” abbia molto da riflettere in seguito al voto su tale emendamento, la cui bontà è stata riconosciuta anche dal ministro Mussi. Riflettere sulla distinzione esistente tra lotta politica, anche aspra, e dignità, civiltà del Paese. Laddove quest'ultima risulti essere intaccata da una bieca posizione ideologica, allora vuol dire che si è messa da parte “l'etica delle responsabilità”, e che ci si è trasformati, parafrasando Weber, in semplici avvocati dell'ideologia.

Non è dato sapere al momento se il testo finale della legge finanziaria conterrà modifiche al suddetto emendamento; c'è da scommettere che forti pressioni saranno esercitate per recuperare quelle decine di milioni. Spero vivamente però che alla fine dell'iter parlamentare, quelle poche righe non siano state cancellate o profondamente “deturpate”; spero vivamente che alla fine dell'iter parlamentare si possa davvero essere un po' più fieri della classe dirigente e della politica che è capace di esprimere. Spero vivamente che alla fine dell'iter parlamentare ci si possa sentire, almeno un po', più vicini all'Europa più moderna.

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